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Il volume prende in considerazione il periodo che va dal Comune alla nascita della Repubblica italiana, ma si concentra sul Cinquecento - l'avvio della dominazione straniera -, sul Settecento - i caratteri del particolare "ancien régime" milanese e il suo tramonto con le riforme teresiane -,sul Risorgimento, sul periodo della "capitale morale", e sulla fine dello Stato liberale. Il risultato è una narrazione che si sviluppa attraverso la lettura delle opere degli storici maggiori, da Pietro Verri a Carlo Capra, da Benedetto Croce a Federico Chabod, da Rosario Romeo a Franco Della Peruta, da Fausto Fonzi a Giorgio Rumi, a Claudio Pavone. Il Seicento è stato illuminato dalle pagine immortali di Alessandro Manzoni. L'immersione nella storia milanese dimostra come i mali del berlusconismo - il disprezzo propagandistico della politica, l'evasione fiscale, l'alleanza con le gerarchie ecclesiastiche, un governo che favorisce l'interesse privato, l'illegalità e l'ingiustizia siano i caratteri che distinguono il regime patrizio dalla perdita dell'indipendenza alle riforme teresiane.